La prima lettura di questa ventottesima domenica del Tempo Ordinario ci aiuta a comprendere dove risiede la vera sapienza, nel lasciarsi guidare da Dio a percorrere il cammino della nostra piena felicità attraverso la preghiera e la legge dell’amore. Ma per farci prendere per mano dalla sapienza occorre lasciarsi fissare da Gesù e amare da Lui. Permettiamo come ha fatto con il giovane del Vangelo di metterci a nudo nelle nostre più nascoste debolezze, permettiamogli di penetrarci fino al punto di giuntura tra quello che vorremmo essere e quello che in realtà siamo. Lasciamogli la possibilità di rendere possibile in noi tutto ciò che non oseremmo sperare e che talvolta neanche la nostra preghiera osa chiedergli, a causa della nostra tiepidezza.

A Dio basta dargli poco, semplicemente quello che siamo per fare meraviglie, per farci meraviglie. Talvolta anche noi diventiamo come i discepoli, come Pietro, e chiediamo al Signore più o meno consciamente cosa ci aspetta in cambio di ciò che abbiamo lasciato per la sequela. E così ricadiamo in nostalgici ritorni e vorremmo indietro a piccole dosi tutto ciò che abbiamo speso in termini di energie fisiche e spirituali per Lui e per il Regno. Ma il Signore non ci promette gloria, successo e onori, ci promette solo la nostra piena felicità, attraverso la vita eterna che non si costruisce sulle macerie del passato o sulle aspettative future ma sulla scommessa traboccante d’amore dell’oggi che esige sacrificio, che è la sola in grado di liberarci e RI-farci a immagine sua.

Santa domenica e buona settimana a tutti.

Domenica 11 ottobre 2015 - XXVIII Tempo Ordinario
Domenica 11 ottobre 2015 – XXVIII Tempo Ordinario