In questa domenica il Signore attraverso l’adultera ci chiama a fare memoria di quanta bontà egli usi con ciascuno di noi, non per forza ma per amore. Gesù è immagine di quel Dio che attraverso il perdono ci insegna l’arte dell’accoglienza scevra di pregiudizi inutili. Così infatti l’apostolo Paolo: “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io” (1 Tm 1,15).

Questa notizia dovrebbe farci trasalire di gioia, riempirci il cuore di una pace che ci spinge non al disfattismo ma alla conversione. Lo stesso Gesù all’adultera del Vangelo chiede: “va’ e d’ora in poi non peccare più”. Questa non si configura come una semplice imposizione, ma come un’urgenza d’amore. Solo chi sperimenta come dono e compito la gratuità della misericordia, accoglie e fa sua questa urgenza.