In questa ventinovesima domenica del Tempo Ordinario la logica del potere subisce l’ennesima smentita. I figli di Zebedeo vogliono occupare i primi posti accanto a Gesù nel regno dei cieli, ed egli a questa mondanità spirituale contrappone la logica del servizio e del sacrificio. Questi tratti distintivi del discepolo contemperano la fede e ne costituiscono l’alimento. Isaia infatti, nella prima lettura ci riporta all’immagine quaresimale del servo sofferente che mostra il vero volto dell’uomo, quello di chi sa perdonare e sperare sempre nella costante e premurosa presenza del Padre anche in mezzo alle prove.

Il discepolato infatti non esclude mai la logica dell’abbassamento e del sacrificio ma la incorpora a pieno titolo come dimensione costitutiva e imprescindibile. L’assenza di tutto questo è il chiaro campanellino di allarme di un imborghesimento dei costumi, che emerge sempre più  nella ricerca farisaica “dei primi posti, dei saluti nelle piazze”. Amici cari guardiamo a Gesù mite e umile di cuore per non ammalarci di manie di protagonismo, per evitare il demone dell’apparenza che ci illude con l’effimero nell’immediato, e che lascia nel cuore l’amarezza. Santa domenica e buona settimana a tutti.

Domenica 18 ottobre 2015 - XXIX Tempo Ordinario
Domenica 18 ottobre 2015 – XXIX Tempo Ordinario