Il Vangelo di questa ventiquattresima domenica del Tempo Ordinario ci porta a riflettere su una domanda essenziale che Gesù fa a tutti i discepoli di ogni tempo: “La gente chi dice che io sia?”. È una domanda che implica un coinvolgimento personale, ci interpella in prima persona soprattutto perché la gente si chiede chi sia Gesù o cosa abbia a che fare con la propria vita a partire dalla testimonianza che noi riusciamo a dare.
Testimoniare non è solo annunciare con la bocca. Predicare la fede come ci ricorda l’apostolo Giacomo, senza praticarla implica una perdita di credibilità da parte nostra e lascia gli altri nel dubbio circa la veridicità del nostro incontro personale con Cristo. E così per molti Lui rimane solo un concetto astratto, un’ideale, una favola. Predicare Cristo vuol dire coinvolgere cuore mente e braccia nella fatica della sequela, vuol dire stare dietro a Lui e cercare faticosamente di rinnegare se stessi e cioè di amare fuggendo l‘odio, perdonare usando misericordia, ricominciare senza mai gettare la spugna. Che chi ci incontra possa dire: “In quel fratello ho visto Cristo”.
Buona settimana.